La contemporaneità vintage del loden

Nessun mistero: il severo cappotto maschile verde foresta, grigio o blu noto come loden, scelto come simbolo di sobria eleganza dalla borghesia meno appariscente e divisa di certi ambienti intellettuali, deve il suo nome al panno usato per confezionarlo.

Un caso da manuale di metonimia, se ci occupassimo di figure retoriche, ma il loden ha una storia più interessante da raccontare. Protagonisti: la lana, il duro lavoro della gente di montagna e il freddo pungente delle Alpi Orientali, tessitori lungimiranti, un arciduca e un imperatore, cacciatori, case di moda e stilisti.

Contro i rigori del clima, la lana di pecora è stata per secoli il miglior alleato di contadini e pastori delle regioni alpine. Grazie a un piccolo segreto, il procedimento chiamato follatura: bagnate, riscaldate, insaponate e battute, le fibre di lana infeltriscono e si compattano fino quasi a dimezzare il proprio volume, dando vita a panni robusti, caldi, traspiranti, impermeabili e silenziosi come il feltro, la lana cotta e il loden (per le differenze si veda il piccolo glossario a fondo pagina).

Economica e di facile reperibilità, la lana così trattata era l’ideale per ricavare abiti e copricapi da lavoro, generalmente nel grigio della lana non tinta: un abbigliamento di sicura praticità, ma privo di fascino per i più agiati ceti cittadini. A cambiare le sorti del loden fu un testimonial d’eccezione, l’imperatore Francesco Giuseppe I d’Austria: come insegnatogli dall’arciduca Giovanni d’Asburgo-Lorena, durante le sue frequenti battute di caccia amava indossare una tenuta ispirata al costume dei cacciatori della regione tra Salisburgo, Alta Austria e Stiria.

 

Francesco Giuseppe I d’Austria in abbigliamento da caccia con bastone e fucile. Fotocalcografia di Charles Scolik (1888) – Österreichische Nationalbibliothek

 
Oltre a proteggere l’imperatore dalle intemperie e a consentirgli di appostarsi nei boschi senza fruscii – il loden è una stoffa silenziosa perfetta per la caccia – i corti pantaloni di cuoio (Lederhose) e il giaccone in loden bianco con lana merino confezionatogli dal Lanificio Moessmer di Brunico, ancor oggi in attività, testimoniavano vicinanza e attaccamento alle tradizioni del suo popolo. Che, inutile dirlo, apprezzò.

Per imitare l’illustre cacciatore e i suoi nobili epigoni, anche i borghesi presero a indossare capi ispirati alla tradizione popolare e confezionati in un panno un tempo considerato umile, tinto in nuovi colori e impreziosito da aggiunte di pelo di cammello, cachemire, seta e alpaca, capace di farsi apprezzare anche negli inverni cittadini.

 

Pubblicità Loden Frey Austria (1976) – Österreichische Nationalbibliothek

 
Quanti anni e quante mode sono passati dai tempi di Francesco Giuseppe? Tra guerre, nascite di Stati, ascesa e caduta di correnti politiche, intellettuali e artistiche, il loden mantiene la sua capacità di adattarsi ai mutamenti del gusto e rinnovarsi, trovando nuovi spazi come tessuto d’arredamento e design: a titolo di esempio, il Lanificio Moessmer produce oggi anche un loden ignifugo adatto alle più severe norme antincendio per i locali pubblici.

 

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Dettaglio: cappotto Hubertus su giacca tradizionale stiriana modello Altsteirer

Al giorno d’oggi, la scelta di un capo in loden esprime la ricerca di un’eleganza senza tempo con un tocco vintage e alpino, ma risponde anche alle stesse esigenze pratiche dei contadini e cacciatori di un tempo: anche il più moderno dei tessuti tecnici fatica a riassumere in sé tutte le caratteristiche del tradizionale panno follato, sempre più volentieri riscoperto anche dai produttori di abbigliamento sportivo outdoor e mai dimenticato dai più raffinati creatori di stili e tendenze.

 

 

 

Se in un guardaroba che si rispetti non può in definitiva mancare un capo in loden, una vacanza in Alto Adige o in Tirolo è l’occasione perfetta per sbizzarrirsi e rimediare con un classico cappotto Hubertus o un capospalla più estroso: di seguito troverai una piccola selezione di indirizzi sicuri per conoscere meglio, toccare con mano e acquistare l’autentico loden alpino.

Indirizzi

Alto Adige

Lanificio Moessmer, Brunico
Attivo dal 1894, lo storico lanificio di Brunico produce stoffe utilizzate dai più prestigiosi stilisti e una capsule collection in vendita in Piazza della Mostra a Bolzano. Factory Outlet in via Walter von der Vogelweide a Brunico. (www)
Oberrauch Zitt
Storico commerciante e produttore di Bozner Loden (loden bolzanino), attivo dal 1846, con punti vendita sotto i Portici di Bolzano e Merano. A Vandoies in Val Pusteria, Oberrauch Zitt ha creato il Lodenwelt, vero e proprio «mondo del loden»: su 3.000 m2, accanto alla manifattura in cui si produce il pregiato tessuto, trovano posto un punto vendita, un ristorante e un intero museo interattivo (video). (www)
Trachten Runggaldier, Merano
Sotto i Portici di Merano, un negozio ricco di tradizione propone i migliori marchi dell’abbigliamento tradizionale tirolese. (www)

Tirolo

Steinbock Mode
Punto vendita a Innsbruck, Herzog-Friedrich-Straße 15 (sotto il «Tettuccio d’oro»), stabilimento e Outlet Store a Rum/Innsbruck, Steinbockallee 13. (www)
Tiroler Heimatwerk
Prodotti e capi d’abbigliamento dell’artigianato artistico tirolese. Meranerstrasse 2, Innsbruck. (www)
Lodenkern
Sartoria di Achenkirch am Achensee specializzata in giacche in loden. (www)
Lodenerzeugung David Kreutner
Nel lanificio-sartoria rigorosamente artigianale della famiglia Kreutner, i capi e i materiali della tradizione più autentica della Zillertal – anche su misura. Rosenstraße 13 – Hart im Zillertal, tel. +43 5288 63191.
Tracht Couture Eder Kitzbühel
Nel cuore di Kitzbühel (Rathausplatz 3), la famiglia Eder propone le sue esclusive realizzazioni su misura; sempre a Kitzbühel (Vorderstadt 22), gestisce il Flagship Store del prestigioso marchio Manufaktur Habsburg. (www)
Geiger
Non loden ma lana cotta (Walk): storico marchio con Factory Outlet a Vomp Ost/Schwaz, Fiecht Au 15. (www)

 

Loden, lana cotta o feltro? Glossario minimo

Feltro (Filz)
Panno a base di fibre di lana cardate, non filate né tessute o lavorate a maglia.
Follatura (Walke)
Processo di compattazione e feltratura dei tessuti o delle fibre di lana tramite sfregamento, compressione, insaponatura in particolari condizioni di calore e umidità.
Hubertus
Il più classico modello di cappotto in loden: lunghezza al ginocchio, taglio lineare, lungo sfondo piega a V sul dietro, tasche oblique, colletto semplice e bottoni in cuoio intrecciato.
Lana cotta (Walk)
Panno di pura lana vergine filata lavorata a maglia o uncinetto e poi infeltrita tramite follatura.
Loden
Dall’alto-tedesco antico lodo (panno grezzo), il loden è un tessuto follato realizzato a partire da filati di pura lana vergine, con possibili aggiunte di pelo di cammello, cachemire, seta e alpaca. Caratteristiche: di buona impermeabilità ma traspirante, ottimo equilibratore della temperatura corporea, resistente al vento e allo sporco, silenzioso.

 

Video: il Lodenwelt – Museo del Loden di Vandoies

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